(Tratto dalla Relazione del Consiglio Direttivo all'Assemblea Generale del 26 giugno 1962)

RASSEGNA TEATRALE


La Commissione Spettacoli, presieduta dal Conte Ernesto Bocca, preparò, e seguì attivamente nel suo svolgimento, una stagione teatrale di notevole significato artistico da affiancare alle altre manifestazioni celebrative.

Il cartellone della rassegna costituì un fatto senza precedenti in Italia, degno di reggere il confronto con pochi festival mondiali realizzati in città già note per le loro brillanti tradizioni teatrali.

La Commissione indirizzo' le proprie ricerche verso la formazione di un repertorio internazionale, nel quale fossero rappresentati i vari generi di spettacolo teatrale e nel quale trovassero posto tutte le piu' importanti compagnie italiane e molte compagnie straniere di particolare interesse.

Il calendario risulto', cosi', denso di sollecitazioni per il pubblico della città e per i turisti in visita all'Esposizione.

I risultati furono notevoli: in sede di consuntivo e' opportuno indicare alcuni tra i piu' significativi dati statistici, comprendenti anche quei pochi spettacoli non direttamente inclusi nel cartellone ufficiale della stagione, ai quali, tuttavia, la Commissione diede la piu' ampia collaborazione attraverso l'opera dell'Ufficio preposto all'organizzazione della rassegna. Non sono compresi invece gli spettacoli dell'Ente Lirico del Teatro Regio, dell'Ente Manifestazioni Torinesi, i concerti della RAI e gli allestimenti del Teatro delle Dieci e del Teatro dell'Officina.

Alcune delle serate effettuate ad ingresso libero, come nel caso del concerto dell'Orchestra Hallè, offerto dalla città di Torino, oppure con una elevata percentuale di invitati, soprattutto in occasione di importanti debutti ai quali presenzio' anche gran parte della stampa nazionale qualificata; pertanto le cifre relative alle presenze di spettatori tengono conto anche degli spettacoli per i quali non erano stati previsti incassi.

Presero parte alla rassegna organizzata da Torino '61 ben 33 compagnie teatrali con 42 diversi allestimenti; di questi 19 rappresentarono il teatro di prosa, 6 il teatro leggero e 17 riguardarono i concerti, lirica e balletti.

In totale furono effettuate 198 rappresentazioni. Il concorso di pubblico fu piu' che soddisfacente: intervennero alle rappresentazioni della stagione 142.333 spettatori, dei quali:


con una media di circa 750 spettatori per recita; media tutt'altro che bassa per una città che ritrovava improvvisamente il piacere di andare a teatro e soprattutto se si considera che fu ottenuta muovendo contemporaneamente l'attività nelle diverse sale di spettacolo. Per incrementare al massimo l'affluenza di pubblico e rendere, per quanto possibile, popolare la rassegna, l'ufficio organizzatore attuo' una vasta e capillare propaganda attraverso aziende, associazioni e circoli culturali e di categoria, promuovendo una precisa politica di riduzioni: i biglietti a prezzo ridotto venduti nel corso della stagione, con speciali abbonamenti di tipo familiare, furono 33.706. Per questa particolare opera fu efficace e fattiva la collaborazione dell'ENAL che istituì una apposita biglietteria al servizio programma di riduzioni impostato dall'Ufficio Spettacoli di Torino '61.

Nonostante la larga politica di riduzione dei prezzi, e' interessante notare che per ogni giorno di spettacolo si ebbe un incasso lordo medio di oltre 900.000 lire: un risultato piu' che soddisfacente se messo a confronto con la situazione generale del teatro in Italia. La Commissione inizio' i lavori il 13 febbraio 1959 sotto la presidenza del Dott. Mario Gromo, al quale succedette, dopo la sua immatura scomparsa, il Conte Ernesto Bocca. L'esame approfondito dei numerosi problemi ed il programma definitivo si delinearono attraverso lunghe sedute di lavoro della Commissione: dodici riunioni specializzate e quattro riunioni effettuate collegialmente con la Commissione Lirica e la Commissione Cinema. La rassegna ebbe inizio con due complessi di fama mondiale: il musical americano "West Side Story" (al Teatro Alfieri dal 29 aprile) e i famosi burattini di Serghieij Obraszov (al Teatro Carignano dal 2 maggio). Ma un'esatta nozione dell'importante lavoro svolto puo' essere data soltanto dall'elenco degli spettacoli allestiti e delle Compagnie, tutte di vasta risonanza internazionale, che li presentarono.



PROSA


TEATRO LEGGERO



BALLETTI CLASSICI, SPETTACOLI DI FOLKLORE E ARTE VARIA



LIRICA E CONCERTI


Gli spettacoli della stagione di Torino '61 furono rappresentati nei due più importanti teatri cittadini: l'Alfieri e il Carignano; in particolare, salvo eccezioni dovute ad esigenze di programmazione, il Teatro Alfieri ospito' gli spettacoli leggeri, i piu' importanti spettacoli di balletto e altri allestimenti di carattere popolare, mentre il Teatro Carignano fu sostanzialmente riservato agli spettacoli di prosa. La Commissione Spettacoli si preoccupo' tra l'altro di munire il Teatro Alfieri di impianto per aria condizionata per il periodo estivo; impianto simile fu realizzato al Teatro Carignano dal Comune di Torino.

Ai fini del raggiungimento dei risultati di cui si e' data notizia, un notevole contributo fu dato dai quotidiani cittadini, che appoggiarono la stagione teatrale di Torino '61 con un lancio preventivo, segnalando al pubblico il programma di tutta la rassegna e seguendone lo svolgimento con periodica pubblicazione di notizie e fotografie ad integrazione delle recensioni dei critici specializzati.

Su invito della Commissione Spettacoli di Torino '61 i critici di tutti i piu' importanti giornali e riviste nazionali intervennero alle prime rappresentazioni di spettacoli originali, appositamente creati per la nostra stagione e che iniziavano a Torino la loro tournée stagionale. Alcuni spettacoli sollecitarono anche l'interesse della televisione, per la ripresa diretta e la registrazione di brani degli spettacoli stessi o di rappresentazioni complete. Ad esempio la serata "Jazz in Italy", registrata completamente, fu programmata per una serie di trasmissioni sul secondo canale televisivo e furono anche archiviati, per prossime rappresentazioni, brani del Teatro dei Burattini di Obraszov e del Balletto Rambert di Londra.



CONTRIBUTI A SPETTACOLI VARI


Il Comitato Torino '61, oltre ad organizzare spettacoli e festeggiamenti tramite le Commissioni e gli Uffici appositamente creati, si preoccupò di appoggiare anche altre iniziative nel campo dello spettacolo, erogando contributi a favore di Enti, come il Teatro Stabile e di particolari allestimenti teatrali, quali "Addio Giovinezza" o l'incontro di Cori Universitari.



RASSEGNA "CINEMA '61"


La commissione per gli Spettacoli curo' anche una rassegna del Cinema che ebbe la sua stagione all'inizio dell'autunno, precisamente dal 15 al 28 settembre, allorché' lo schermo del Teatro Nuovo al Valentino si accese per la Rassegna Internazionale di film "Cinema '61". Il titolo assegnato alla manifestazione - "Cinema '61" - volle sottolineare il clima eccezionale in cui essa si inserì. Anche nel settore dello schermo, cosi' come avvenne per il teatro, la speciale occasione della Celebrazione per il Centenario esercito' una funzione di stimolo, e la Rassegna svoltasi al Teatro Nuovo fu realmente, per gli appassionati di cinematografo, non solo una eco concreta ed evidente del generale fervore di opere ed iniziative cui diede origine "Italia '61" ma anche l'occasione, forse irripetibile, di riunire a Torino un gruppo di film di cospicua importanza artistica e spettacolare.

Affiancata al simbolo del comitato "Torino '61" apparve la sigla autorevole del "Salone Internazionale della Tecnica". Fu appunto l'efficacia dell'impegno di collaborazione stabilitosi fra i due enti che permise alla Commissione Cinema di realizzare una Rassegna piu' ampia di quella che ogni autunno, dal 1949 al 1959, il Salone della Tecnica aveva gia' proposto ai torinesi ed ai forestieri.

Italia, Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Stati Uniti d'America, Polonia, Giappone, Messico furono le diverse Nazioni la cui pellicole - sia a lungo metraggio, sia a medio o breve metraggio - ebbero la felice possibilità di essere presentate al Teatro Nuovo. Venezia diede certo alla rassegna il piu' cospicuo gruppo di opere: da "Il brigante" di Renato Castellani (Italia) a "L'annee derniere a Marienbad" di Alains Resnais (Francia), da "Yojimbo" di Akira Kurosava (Giappone) a "Victim" di Basil Dearden (Gran Bretagna), da "Mir Vhodjasccemu" di Alessandro Alov e Vladimir naumov (URSS) a "Sanson" di Andrzei Wajda (Polonia), da "Animas trujano" di Ismael Rodriguez (Messico) ad "Accattone" di Pier Paolo Pasolini e "Banditi a Orgosolo" di Vittorio De Seta (Italia); pero', com'era nelle intenzioni degli organizzatori, anche altri Festival hanno portato il giusto contributo di opere importanti. "Saturday nught and Sunday morning" di Karel Reisz, per esempio, era reduce da Mar del Plata, da Vancouver, da Mosca e da Locarno; "La princesse de Cleves" di Jean Delannoy e "Cistoie Nebo" di Grigori Ciukrai, da Mosca; "One eyed Jacks" di Marlon Brando, da San Sebastiano, "Zazie dans le metro" di Luis Malle, da Vichy.

Attraverso questa laboriosa selezione, si pote' fornire l'annunciato succoso compendio di quasi tutti i maggiori Festivals dell'anno, insieme con la rappresentazione eloquente degli stili e delle tendenze delle varie cinematografie. Opere di artefici famosi come Castellani, Kurosava, Delannoy, Malle, si alternarono, nell'arco delle quattordici serate, a pellicole di dotati registi esordienti quali Reisz, De Seta, i giovani sovietici Alov e Naumov, il letterato Pasolini, l'attore Brando. E, nell'alternarsi delle varie proiezioni, a colori e in bianco e nero, su schermo normale e in cinemascope, "Cinema '61" pote' percio' mettere insieme un bel gruppo di opere vive e vitali, serie e brillanti, impegnate ora sul piano sociale ora su quello polemico, altre di carattere storico, altre di inclinazione realistica e avventurosa, psicologica e romanzesca. Opere tutte perfettamente idonee a rispecchiare sia l'attivita' creativa dei singoli, sia la vitalità artistica ed il prestigio industriale di un cosi' importante settore dello spettacolo quale e' il cinematografo osservato dal punto di vista ideologico e da quello culturale, e mostrato nei nuovi, anche se audaci, aspetti della sua tematica e del suo linguaggio.

In questo senso il cartellone di "Cinema '61" reco' veramente un contributo importante alla cultura cinematografica di un pubblico, sempre numeroso e in varie serate numerosissimo, che seguiva con palese attenzione il ciclo delle proiezioni.


Presidente: Conte Ernesto Bocca (succeduto al compianto Dr. Mario Gromo)


Membri della Commissione:

Ing. Mario Bevilacqua

Dr. Alberto Bruni Tedeschi

Dr. Daniele Chiarella

Dr. Gianfranco De Bosio

Comm. Giuseppe Erba

On. Valdo Fusi

Maestro Giorgio Federico Ghedini

Dr. Antonio Ghiringhelli

Cav. Uff. Carlo Giacheri

Conte Dr. Lorenzo Gigli

Dr. Paolo Grassi

Dr. Gian Maria Guglielmino

Dr. Massimo Mila

Dr. Leo Pestelli

Dott. Maria Adriana Prolo

Dr. Lucio Ridenti

Sig. Achille Valdata

Comm. G. Bruno Ventavoli

Dr. Luchino Visconti

Dr. Mario Zanoletti