(Tratto dalla Relazione del Consiglio Direttivo all'Assemblea Generale del 26 giugno 1962)

Le Manifestazioni celebrative del Centenario si imperniano sulle tre Mostre principali che, programmate ed avviate dal Comitato Promotore Torinese, passarono successivamente a carico del Comitato Nazionale; ma nello stesso periodo il Comitato Torino '61 ne patrocinò numerose altre collaterali: la Mostra Filatelica, che ebbe vasta risonanza e fu allestita congiuntamente al Comitato Nazionale ed alla Cassa di Risparmio, la Mostra Nazionale di Pittura C.I.P.A., la Mostra biennale Pittori d'Oggi Francia - Italia, la Mostra del Mobile artistico piemontese, la Mostra della Calzatura e Pelletteria, l'Esposizione Internazionale Canina e l'Esposizione Internazionale Felina.

Ma tre in effetti furono le iniziative di grande impegno e di eccezionale interesse promosse dal Comitato Torino '61:

la Mostra dei Fiori, la Mostra della Moda, Stile, Costume e la Mostra degli Ori e Argenti dell'Italia Antica


Mostra ori e argenti dell'Italia antica

Dal 16 giugno al 18 settembre nei locali di Palazzo Chiablese fu allestita la Mostra delle Oreficerie antiche.

Essa si svolse sotto l'alto patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione e fu concepita da un Comitato Promotore presieduto dal Prof. Giuseppe Grosso. La sua realizzazione fu curata da una commissione di allestimento composta dal Dr. Carlo Carducci, Soprintendente alle Antichità delle Piemonte, dal Dr. Nevio Degrassi, Soprintendente alle Antichità delle Puglie, dal Dr. Guido Achille Mansuelli, Soprintendente alle antichità dell'Emilia e dal Dr. Attilio Sazio, Direttore della Soprintendenza alle Antichità della Campania.

Le sale del Palazzo, in gran parte decorate su disegno di B. Alfieri, si rivelarono particolarmente idonee ad ospitare una Mostra di tal genere per la loro bellezza e per la loro raffinata decorazione settecentesca, degna cornice agli oggetti preziosi ivi esposti. Felice fu anche la disposizione della raccolta attuata secondo i più moderni criteri museografici. La mostra, disposta in quattordici sale, presentò alla ammirazione di un vasto pubblico un migliaio di manufatti di oreficeria ed argenteria di arte etrusca, greco-fenicia, greco-punica, italiota, romana e barbarica, in prevalenza oggetti di ornamento personale; eccezionale documentazione, attraverso circa quattordici secoli di storia, di un settore di peculiare interesse dell'arte antica.

L'articolazione della Mostra mise efficacemente in risalto i collegamenti ed i rapporti tra le varie aree di produzione specialmente per l'età arcaica e classica; in essa era compresa infatti una sezione didattica intesa a dimostrare quali furono in Italia i principali centri di lavorazione e di estrazione del materiale prezioso, nonché il valore che si attribuiva nell'antichità a quei manufatti.

La mostra aveva essenzialmente uno scopo: far convergere l'interesse del pubblico sull'antica moda dell'oreficeria nei suoi vari aspetti, sul concetto che gli antichi avevano dell'ornamento prezioso non solo come segno di fasto e di posizione economica ma anche di nobiltà e di distinzione, di raffinatezza e di sensibilità per il bello: in una parola delineare la storia del gusto. A questo invito il pubblico rispose efficacemente, come dimostra l'interessamento ripetuto di pubblicazioni e giornali qualificati ed il soffermarsi davanti alle preziosità esposte nelle eleganti bacheche di una folla numerosa, attenta ed interessata. Risultati quindi lusinghieri, soprattutto se si tiene conto dell'alto livello culturale e del carattere specializzato della mostra.

Gli oggetti di oreficeria esposti nelle sale di Palazzo Chiablese erano stati concessi dai più importanti Musei d'Italia; accanto ad essi una larga scelta di oggetti, prodotti dell'artigianato ed esempi di altre materie preziose e semipreziose, quali gemme, intagli, cristalli, contribuirono a completare in modo gradevole il quadro della produzione ornamentale dell'età arcaica, classica e barbarica.

Una mostra "intelligente" quindi e raffinata che molto bene si inserì nelle manifestazioni celebrative, offrendo ai torinesi ed ai visitatori della città' un'occasione veramente unica di conoscere ed apprezzare un'eccezionale raccolta di capolavori.

Questa interessantissima mostra non fu fine a se stessa; realizzata per la prima volta a Torino in occasione del centenario col determinante contributo del nostro Comitato essa è stata portata in altri centri italiani (Bari, Napoli e Milano) e successivamente in Polonia al Museo Nazionale di Varsavia, alla Università di Varsavia ed in altri centri europei.