La monorotaia di Italia 61 non è mai stata comprata dai giapponesi: ci fu, verso la metà degli anni sessanta, un interessamento da parte loro (non si sa quanto reale) ma la monorotaia non ebbe mai niente a che vedere con il paese del sol levante.
A Italia '61 non ci fu mai né un trenino, né una littorina: si trattava di un veicolo ben preciso chiamato monorotaia, contraddistinto dal fatto che scorreva su una unica rotaia in cemento sopraelevata di circa sei metri dal suolo. Veniva anche, all'epoca, chiamata "ferrovia aerea".
L'esposizione di Italia '61 non fu affatto un flop: nei sei mesi di apertura da maggio a ottobre 1961, vennero a Torino più di sei milioni di visitatori e Torino si trovò al centro delle cronache nazionali ed internazionali. Molte personalità del mondo della politica, dell'arte e dello spettacolo vennero a Torino per visitare la "città delle meraviglie".
Non fu affatto un mangia mangia: i soldi stanziati per l'esposizione non vennero nemmeno spesi tutti ed il rimanente venne regolarmente restituito allo Stato centrale. Il comitato Italia '61 ha inoltre finanziato opere ed iniziative legate all'unità un tutta Italia (monumenti, cippi evocativi, pubblicazioni, convegni ecc).
A Italia '61 non venne presentato il Cinerama ma il Circarama che, a differenza del primo, è un sistema di cinematografia inventato da Walt Disney caratterizzato dalla presenza di uno schermo circolare, a 360 gradi.
La fontana luminosa di Italia '61 non era quella che è nei pressi dell'Arco di Trionfo, all'inizio del parco del Valentino, ma quella situata nel comprensorio, tuttora presente anche se abbandonata a sé stessa, situata nei pressi del Palazzo a Vela (oggi palazzo del ghiaccio).
L'attuale Casa UGI, struttura di supporto a famiglie con bambini ricoverati nel vicino ospedale Regina Margherita, è stato costruita nello spazio che fu della Stazione Nord della Monorotaia Alweg di Italia '61. L'edificio ha ripreso la forma della vecchia stazione ma non è, di questa, una ristrutturazione: la palazzina del 1961 infatti era in condizioni talmente precarie che si ritenne indispensabile ricostruirla ex novo, pur mantenendo la caratteristica forma allungata.
Una leggenda metropolitana vuole che la famosa ovovia di Italia '61 venne smantellata, subito dopo l'esposizione, in quanto pare sorvolasse un convento di suore di clausura o ville di personaggi torinesi importanti. Non ci sono evidenze di questo così come, al momento, non è chiaro dove siano stati poi portati i 61 ovetti della funivia.
Giovanni Agnelli fu uno degli organizzatori di Italia '61 ed il "front man" dell'organizzazione, basti pensare che sia la Regina Elisabetta che Ted Kennedy vennero accolti da lui e non da esponenti politici cittadini o governativi. Vox populi vuole che fu lui, attraverso la FIAT, a boicottare l'espansione della monorotaia. Di questo non ci sono prove: lui fu uno di quelli che volle affidare alla monorotaia un ruolo importante nelle celebrazioni per i cento anni di Unità e la FIAT, che costruiva anche aerei (oltre a molto altro), avrebbe potuto essa stessa metterla in produzione. Peraltro la carrozzeria della monorotaia di Italia '61 era italiana (Tom Tyarda per Ghia).
Il Luna Park di Italia '61 fu, all'epoca, il più grande d'Europa.
A Italia '61 venne realizzato uno dei primi Self-Service d'Italia. All'epoca, nel nostro Paese, non vi era la consuetudine di andare in un ristorante, munirsi di vassoio, prendere autonomamente i vari piatti per poi andare a pagarli alla cassa. Normalmente, per la "pausa pranzo", o si andava a casa, o si utilizzava la gavetta (o baracchino). Gli organizzatori per risolvere il problema del pasto dei visitatori e delle maestranze, incaricarono un famoso gastronomo torinese, Sig. Musso, di studiare un sistema utile per l'esposizione di Torino. Questi andò quindi a New York, dove restò un paio di mesi, per studiare nei particolari come funzionavano i Self Service americani. Tornò e lo realizzò, primo in Italia, per l'esposizione di Torino. Un nostro socio, testimone, racconta che molti, all'epoca, si sedevano al tavolo e, dopo un po' di attesa, cominciavano a chiedere spazientiti "ma quando arriva il cameriere?".
La Mostra delle Regioni, che voleva mostrare al mondo la varietà e la ricchezza di una nazione come l'Italia fortemente ancorata all'economia, alle tradizioni e culture locali, era disposta sul territorio del comprensorio, dove oggi c'è il BIT, a formare lo stivale italiano. Il visitatore poteva quindi visitare i vari padiglioni riuscendo ad orizzontarsi facilmente fra le regioni del Sud, Nord e centro Italia (vedi immagine più sotto).
La vegetazione presente vicino ai padiglioni di ogni regione, era quelle corrispondente alla regione stessa: abeti e conifere vicino ai padiglioni delle regioni settentrionali, fichi d'India per quelle del Sud.
Il comprensorio di Italia '61 venne realizzato, a partire dagli ultimi anni degli anni cinquanta, in un territorio paludoso (Millefonti), divenuto discarica delle macerie causate dai bombardamenti dell'ultima guerra e dove erano presenti baraccopoli dei primi immigrati dal meridione.
Le travi in cemento compresso della monorotaia (la vera e propria rotaia), di cui ancora oggi è possibile vedere gli ultimi metri sopra al laghetto, sono state, in tempi diversi, smantellate. All'epoca vennero date a chi ne avesse bisogno a patto che fossero in grado di portarsele via. E' quindi ancora oggi possibile vederne qualcuna in diverse zone: le più evidenti sono tuttora visibili in un campo che costeggia la tangenziale Sud di Torino, direzione Nichelino-Rivoli, sulla destra subito dopo l'area di servizio di Nichelino Nord.
Le travi in cemento compresso furono progettate dall'Ing. Morandi, lo stesso del tristemente famoso ponte di Genova.
La caratteristica e spettacolare colorazione azzurra cha appare in tutte le immagini del laghetto all'epoca di Italia '61, era dovuta a migliaia di piastrelline poste sul fondale, quasi come se fosse una grande piscina. Negli anni settanta, decisero di catramare tutto e, di conseguenza, tale bellissimo effetto cromatico è andato irrimediabilmente perso.
La prima vera pizza alla napoletana di Torino è stata preparata e venduta nella pizzeria ristorante che si trovava all'interno del padiglione della Campania della Mostra delle Regioni di Italia' 61. Prima c'erano solo pochissimi locali che vendevano solo la pizza al padellino.
Per la prima volta in Italia, a Italia '61 vennero utilizzati dei distributori automatici per vendere i biglietti della monorotaia. Evidentemente la tecnologia non era però ancora in grado di produrre macchine durature ed affidabili. Infatti si guastarono pochi giorni dopo l'inaugurazione e i biglietti vennero quindi venduti dal personale dell'ufficio trasporti.
La compagnia telefonica nazionale del tempo (STIPEL) aveva istituito un numero telefonico speciale componendo il quale era possibile avere tutte le informazioni relative all'esposizione. Tale numero era il 6161. Per l'epoca era una vera novità.
Le cabine dell'ovovia di Italia '61 erano costruite dalla NARDI di Modena, ditta specializzata in "vetture" per giostre, ottovolanti e autoscontri.
Ogni visitatore poteva dotarsi di una sorta di cornetta telefonica che permetteva di avere informazioni relative alle varie attrazioni presenti a Italia '61. Il segnale audio veniva irradiato dall'antenna dei cento anni che campeggiava, davanti al padiglione unitario della Mostra delle Regioni, al centro del comprensorio.
Si ha ragione di pensare che i famigerati nanetti in gesso di Biancaneve che spesso hanno infestato i giardini di molte case, siano stati per la prima volta utilizzati nei vialetti del comprensorio di Italia 61.
In occasione del Centenario dell'Unità d'Italia e Italia '61, tutti i ragazzi facevano la raccolta delle figurine sulla Storia del Risorgimento Italiano.
Il Circarama di Walt Disney fu il frutto di una sinergia fra la Disney e la FIAT. La denominazione corretta infatti era "FIAT Circarama di Walt Disney". Il film, che veniva proiettato su uno schermo circolare a 360° si intitolava Italia 1961 ed illustrava le bellezze del nostro Paese nel campo paesaggistico, artistico e industriale. Alcune sequenze vennero filmate all'interno della catena di montaggio della FIAT Mirafiori.
La monorotaia di Italia '61, per quanto riguardava la meccanica, era di costruzione tedesca (Alweg); la futuristica carrozzeria era invece italiana (Ghia) e fu disegnata da Tom Tjaarda, noto designer americano che lavorò successivamente per la Fiat, la Ferrari e la De Tomaso. La disegnò a 26 anni e fu il suo primo progetto per la Ghia.
Il 4 e il 5 luglio 1961 il Tour de France, la più famosa corsa ciclistica a tappe del mondo, oltrepassò il confine francese per raggiungere a Torino, l'Esposizione di Italia '61 e festeggiare così il primo Centenario dell'Unità d'Italia.
Il Sig. Mario Castaldo di Castagnole Monferrato venne premiato con una medaglia d'oro, il 6 giugno 1961, in quanto milionesimo visitatore di Italia 61. Sarebbe bello ritrovare oggi, grazie a Facebook, qualche suo parente.
Nell’aprile del 1964 il Comune di Torino fece alcuni studi per la realizzazione di un nuovo impianto funiviario con partenza da Corso Spezia e arrivo al Parco Europa, da destinare al pubblico servizio, con progetto di massima redatto a cura dell’Azienda Tranvie Municipali. L’ostacolo, però, era costituito dall’esistenza, lungo il tracciato dell’impianto, di un terreno di proprietà “ove esiste una stazione di distribuzione Total e un grosso serbatoio di carburante”. Il Ministero dei Trasporti, sancì che “… il progetto di ricostruzione su un nuovo tracciato della funivia… dovrà essere corredato dalla dimostrazione che un eventuale incendio del serbatoio non porterebbe pregiudizio alla sicurezza e regolarità del trasporto pubblico in questione ai sensi del D.M. citato, nonché del nulla osta della Direzione dei Servizi Antincendi di Torino.” Evidentemente l’ostacolo non ha potuto essere superato. Il ripristino di una funivia che raccogliesse l'eredità di quella dell'esposizione di Italia '61, contrariamente a quanto molti pensano, fu presa in considerazione ma tutto si fermò per vincoli oggettivi legati a motivi di sicurezza.
Il giallo padiglione del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale di Italia 61 era suddiviso su due piani. Al piano terra vi erano gli stands del Ministero, uno dedicato all'addestramento professionale (Direzione Generale dell'occupazione e dell'addestramento professionale), e quello dell'INAIL. Al piano primo c'erano l'E.N.P.I., L'Associazione Nazionale per il Controllo della Combustione, l'E.N.A.O.L.I., l'I.N.A.M., le Casse Marittime, l'E.N.P.A.I.S., l'E.N.P.D.E.D.P., il C.N.A.I.A.F., l'I.N.A.D.E.L., l'E.N.P.A.S., l'I.M.S., l'I.N.P.S., l'O.N.P.I., lo S.C.A.U. e l'I.N.A.-CASA. Attualmente il padiglione è ancora esistente anche se ha modificato radicalmente il suo aspetto. Pur mantenendo la caratteristica forma circolare (che creava, con il Circarama, una splendida accoppiata), oggi appare completamente cambiato.
In occasione dei festeggiamenti per il centenario dell'Unità d'Italia, in tutte le scuole della Nazione vennero donati ai singoli studenti pubblicazioni inerenti il Risorgimento Italiano. Ogni volumetto recava il nome e cognome dell'allievo a cui veniva dato.
Molti ricordano che dal 1964 al 1974 il Palazzo a Vela di Italia '61 ospitò il Museo dell'Aeronautica prima che venisse poi trasferito nella sua sede attuale a Vigna di Valle nel comune di Bracciano in provincia di Roma.
Nella bellissima cappella dei missionari dei cinque continenti progettata dall'Arch. Augusto Romano, ogni giorno veniva celebrata la Santa Messa a cura dell'Opera Don Orione di Torino. Nei giorni festivi, per la celebrazione, si alternavano cinque sacerdoti dei cinque continenti.
Durante Italia '61 non era infrequente che signore italiane o straniere chiedessero l'aiuto di una "Baby Sitter" al fine di poter visitare, con la massima tranquillità, le mostre e partecipare alle varie manifestazioni cuturali, sociali e mondane. All'epoca la figura della baby sitter, soprattutto in Italia, era una vera novità ma a Torino già da un paio di anni era sorta un'associazione di giovani studentesse che risultò essere di grande aiuto durante i festeggiamenti per il Centenario dell'Unità d'Italia.
Nel padiglione degli Stati Uniti al Palazzo del Lavoro di Italia '61, la Kodak presentò l'Ektalith, sistema antesignano delle moderne fotocopiatrici. "Quasi ogni tipo di materiale stampato, scritto a macchina o a mano, su carta opaca o traslucida, può essere riprodotto col metodo Ektalith. Viene usata una carta speciale sensibile che esposta contro l'originale, produce un'immagine fotografica del testo che viene quindi sviluppato e duplicato su una matrice duplicante. L'intero processo si compie in meno di due minuti e può avvenire in piena luce."
Tutti sanno che il 23 maggio 1953 un furioso temporale abbatté la guglia della Mole Antonelliana, simbolo di Torino. Pochi però sanno che l'inaugurazione della nuova guglia, finalmente riparata e leggermente modificata rispetto all'originale, avvenne il 31 gennaio 1961 in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell'Unità d'Italia, Italia '61.
In occasione dei festeggiamenti per il primo centenario dell'Unità d'Italia, la famosa rivista per ragazzi "Il Corriere dei Piccoli", dedicò un suo spettacolare numero alle meraviglie di Italia '61!
Pochi sanno che la vita della monorotaia iniziò in modo tragico, quasi a presagio di quella che sarebbe poi stata la sua storia e la sua fine. Durante la presentazione alla stampa da parte della Alweg, in Germania, un fotografo fu colpito dalla motrice in funzione e perse la vita. A causa di quel drammatico fatto restò un'ammaccatura nella carrozzeria che non venne mai riparata.
Un'imponente illuminazione era posta in piazza Carlo Felice di fronte alla stazione di Porta Nuova ed era una sorta di benvenuto per chi veniva a Torino per visitare l'esposizione di Italia 61.
L'8 e il 9 luglio 1961 sulle sponde e sul fiume Po si svolsero grandi feste notturne. Due grandi balere pubbliche, sfarzosamente decorate ed illuminate, furono allestite nei pressi del Castello Medioevale e nel Parco Ginzburg di Corso Moncalieri mentre nei vari circoli delle Società Canottieri furono organizzati intrattenimenti danzanti, ai quali parteciparono gruppi folkloristici e complessi orchestrali e corali dell'ENAL. Le stesse Società fornirono tutte le loro imbarcazioni da turismo ed i propri vogatori per la grandiosa "sfilata di imbarcazioni illuminate" aperta dai tre vaporetti di Italia '61 sui quali si esibivano due cori ed un complesso di fisarmoniche; sfilata seguita dal lancio di 30 mila lumini multicolori galleggianti sulle acque del fiume, mentre dai Ponti Isabella e Vittorio Emanuele I le sezioni fotoelettriche dell'Esercito solcavano il cielo con fasci di luci tricolori. Il Valentino e le sponde del fiume erano letteralmente gremite da una folla festante ed entusiasta che tributò alla grandiosa iniziativa il più caloroso consenso.
Sabato 24 giugno 1961, allo stadio di San Siro in Milano, si svolse la finale del torneo calcistico internazionale "Italia 61". La partita fu fra l'Internazionale di Milano ed i brasiliani del Santos, che annoverava fra le sue fila il grande Pelé. Il risultato finale fu di 4-1 per il Santos. Reti: 7' Pepe, 26' Bolchi, 35' e 53' Coutinho, 87' Pelè.
La costruzione della tipica copertura "a vela" del palazzo delle mostre di Italia '61 fu un'autentica impresa. Testimoni ci hanno raccontato che, forse per il clima, il cemento faceva fatica a solidificarsi e c'era il rischio concreto che il palazzo non fosse pronto per l'inaugurazione dell'esposizione. Fecero quindi arrivare dalla Germania delle speciali stufe in grado di accelerare il processo di consolidamento del cemento. La cosa funzionò ed il Palazzo a Vela poté quindi essere pronto il 6 maggio 1961, giorno dell'apertura della manifestazione.
Il Palazzo dell'Esposizione Internazionale del Lavoro costruito su progetto dell'Ing. P.L. Nervi, architetto ordinatore Gio Ponti, occupa una superficie di 25.000 mq. Al suo interno potrebbero starci il Colosseo o la Basilica di San Pietro. Il tutto poggia su 16 pilastri di cemento alti 25 metri, che reggono ciascuno un "fungo" in carpenteria metallica, quadrato, dal lato di 38 metri. Il Palazzo del Lavoro, splendida opera architettonica, è probabilmente il più importante edificio legato all'esposizione di Italia 61. Oggi purtroppo versa in stato di completo abbandono.
Il 2 e 3 settembre 1961, in occasione di Italia '61, si svolse il Raduno Nazionale del Lambretta Club.
Il padiglione unitario della Mostra delle Regioni di Italia 61, voleva rappresentare l'unità nelle diverse tipicità di ogni Regione italiana. Venne progettato dall'Arch. Casati.
Il 31 ottobre 1961, con l'ammaina bandiera, venne sancita la chiusura dell'Esposizione di Italia 61. Il comprensorio venne aperto alla città e, una volta eliminati i grossi portali d’ingresso, venne definitivamente consegnato all’Amministrazione Comunale. Un nuovo quartiere era sorto ed ora stava alla città sfruttarne appieno le tante potenzialità. Nel discorso conclusivo della manifestazione, il sindaco di Torino, On. Peyron disse: «Abbiamo insegnato a molti la strada di Torino, ci auguriamo che non venga dimenticata».
Tratto dalla Relazione del Consiglio Direttivo all'Assemblea Generale del 26 giugno 1962: "Per sei mesi Torino ha veramente vissuto un'atmosfera internazionale e si è imposta all'attenzione dei suoi illustri ospiti e dei visitatori, non solo per quanto realizzato a celebrazione del Centenario, ma anche per il calore della sua accoglienza e per la serietà del suo lavoro. Mai come nel 1961 la nostra città è stata visitata, conosciuta ed apprezzata. Il nostro Comitato, nel programmare ed ordinare il complesso generale delle manifestazioni, volle opere di carattere permanente al fine di creare le premesse di una iniziativa degna di conservare nel tempo il ricordo di quell'anno memorabile. Ed oggi, chiuse le manifestazioni e tirate le somme, possiamo constatare con vivo compiacimento che il programma, da noi delineato il 22 luglio 1958, si e' puntualmente realizzato in ogni sua parte, rispettando i concetti informatori e consentendo, grazie ad una oculata amministrazione, di restare nel complesso sensibilmente al di sotto della spesa allora preventivata."
Nel padiglione della Basilicata della Mostra delle Regioni, venne esposto "Lucania 61", il meraviglioso telero che Carlo Levi dipinse per descrivere la regione Basilicata e per onorare il suo amico lucano Rocco Scotellaro. La fantastica tela, di grandi dimensioni, è oggi custodita nella Sala Levi del Museo nazionale d’arte medievale e moderna di Matera. L’opera fu commissionata dal Comitato per le Celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia per rappresentare la Basilicata a Italia '61.
Il Circarama di Walt Disney, presente all'interno dell'esposizione di Italia '61, era ubicato all'altezza di via Ventimiglia 199, dove oggi c'è l'asilo nido "Il laghetto".
In occasione dei festeggiamenti di Italia '61, venne pubblicato un numero speciale di "Topolino" dedicato alle celebrazioni per il primo centenario dell'Unità d'Italia.
Il museo dell'automobile fu solennemente aperto al pubblico il 3 novembre 1960 pochi mesi prima di Italia 1961. Non faceva parte quindi, dell'Esposizione di Italia 61.
L'Esposizione di Italia '61 fu pubblicizzata in tutta la penisola e anche lungo i suoi confini; alle frontiere, infatti, veniva dato materiale propagandistico agli stranieri che entravano in Italia.
La Olivetti, in quanto eccellenza dell'industria italiana, ebbe a Italia '61 un posto rilevante all'interno dell'Esposizione Internazionale del Lavoro di Palazzo Nervi.
In occasione delle celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia e di Italia '61, la Standa creò questa serie di quaderni commemorativi.
Alla Mostra delle Nazioni, ospitata nel Palazzo Nervi di Italia 61, la Gran Bretagna allestì una sala operatoria allora all'avanguardia nel campo della scienza e della tecnica.
Il Palazzo delle Mostre, detto Palazzo a Vela o Palavela per la sua forma particolare, è un edificio situato in Via Ventimiglia 145 a Torino. Fu progettato dagli architetti Annibale e Giorgio Rigotti in vista dell'esposizione "Italia 61" per il primo centenario dell'Unità d'Italia, così come il vicino Palazzo del lavoro, progettato da Pierluigi e Antonio Nervi. Si trova nella zona sud-est di Torino, nell'area compresa tra Corso Unità d'Italia e Via Ventimiglia, posta sulla riva sinistra del Po.
Oltre alla monorotaia, all'APE Piaggio e ai mini taxi (Spiaggine), un altro mezzo di trasporto all'interno del comprensorio di Italia 61 erano i "treni elettrici", il cui biglietto costava 50 lire.
Il Capo dello Stato Giovanni Gronchi, commissionò le più famose e longeve auto presidenziali della Storia della Repubblica Italiana e lo fece alla Casa torinese Lancia nel marzo 1960. Le eleganti Lancia Flaminia Cabriolet Landaulet nere vennero realizzate in sei mesi dalla carrozzeria “Pinin Farina”, i suoi operai le produssero in quattro esemplari molto particolari, seguendo rigidamente le specifiche del Presidente. Il primo impiego ufficiale avvenne nel 1961 a Torino per l'inaugurazione delle Celebrazioni del Centenario dell'Unità d'Italia. Successivamente venne ulteriormente usata per accompagnare la giovanissima regina Elisabetta II d'Inghilterra sempre in occasione dell'esposizione di Italia '61.
Un successo superiore alle previsioni ottenne il "Luna Park" di Italia 61, all'epoca il più grande d'Europa. La rumorosa "citta' dei divertimenti" fu per mesi la meta preferita dei visitatori grandi e piccini dell'Esposizione. Nella prima decade di ottobre, la direzione del "Luna Park" segnalava già oltre 2 milioni di biglietti venduti, con una media giornaliera di circa 13 mila persone. Il pubblico dimostrò di gradire il treno lillipuziano, la pista dei "go-karts" e le gigantesche gabbie gialle della torre panoramica. Centinaia di migliaia di colpi furono sparati nei tiri a segno, centinaia e centinaia di pesci rossi vennero vinti al gioco della palline.
In occasione dell'esposizione di Italia '61 sorse a tempo di primato, colmando una grave lacuna nell'attrezzatura sportiva torinese, il Palazzo dello Sport eretto al Parco Ruffini. La struttura poté così ospitare numerose gare di grande interesse che contribuirono a richiamare l'attenzione degli sportivi sulle Celebrazioni di Italia '61.
I 19 padiglioni della Mostra delle Regioni e il grande Padiglione Unitario (che riassume il cammino percorso dall'Italia negli ultimi cento anni alla ricerca di una vera unità) esprimono forse più di tutte le altre mostre lo spirito che si è voluto dare alle celebrazioni di Italia '61. La civiltà dell'Italia moderna non era ancora una civiltà unitaria. I padiglioni vennero progettati in modo da poter superare con rapidità le difficoltà ambientali. Furono perciò concepiti dei padiglioni di linea estremamente sobria: tutto ferro, acciaio, poco cemento, molto vetro. Padiglioni luminosissimi ed estremamente funzionali e sorsero come d'incanto. Nell'inverno del 1960 ancora rombavano le scavatrici meccaniche tra il fango e la nebbia, in primavera la rassegna era pronta.
Le Manifestazioni celebrative del Centenario si imperniarono sulle due Mostre principali: la Mostra dei Fiori (Flor 61) e la Mostra della Moda, Stile, Costume.
Alla Mostra delle Regioni, nel padiglione del Veneto, venne esposto il monumentale lampadario a poliedri policromi progettato da Carlo Scarpa per l'evento Italia '61. La bellezza di quell'opera lasciò tutti i visitatori incantati, il vetro veneziano e la creatività di un grande artista come Carlo Scarpa, lasciarono il segno. Il lampadario, a quanto ci risulta, è andato perso ma recentemente la Società Artsystem di Venezia, all'interno di una mostra dal titolo "Venini: luce 1921- 1985" lo ha ricreato basandosi sui disegni e sulle fotografie dell'originale.
Il realizzatore della Mostra delle Regioni era lo scrittore e regista Mario Soldati.
Nel 1960 il designer americano Will Burtin creò per la Upjohn Company un'astrazione tridimensionale del cervello umano utilizzando una tecnologia multimediale all'avanguardia nell'era pre-informatica. Questo progetto è stato un esempio pionieristico nell'interpretazione della scienza e nella storia dell'Information Design e fu presentata nel padiglione degli Stati Uniti nella Mostra delle Nazioni di Italia '61.
L'attuale Casa UGI, struttura di supporto a famiglie con bambini ricoverati nel vicino ospedale Regina Margherita, è stata costruita nello spazio che fu della Stazione Nord della Monorotaia Alweg di Italia '61. Fu all'interno di quella stazione che, nel dicembre del 1979, la monorotaia venne incendiata. L'edificio attuale ha ripreso la forma della vecchia stazione ma non è, di questa, una ristrutturazione. La palazzina del '61 infatti era in condizioni talmente compromesse che si ritenne preferibile ricostruirla ex novo, pur mantenendone la caratteristica forma allungata. Il progressivo cedimento della struttura originale era dovuto in gran parte all'urina, dato che i vagabondi che la occupavano negli anni del suo completo abbandono, erano soliti far la pipì per terra.
Durante il periodo espositivo (maggio-ottobre 1961) venne organizzato dall'agenzia di viaggi "Franco Rosso" un tour notturno cittadino. Questo l'itinerario: Porta Nuova, Palazzo Madama, Palazzo Reale, Palazzo Carignano, Maschio della Cittadella, Torri Palatine, Mole Antonelliana, Monte dei Cappuccini. All'interno di Italia 61: giro notturno in auto jolly panoramico, imbarco sul battello fluviale, Castello del Borgo Medioevale, Parco del Valentino e Fontana Luminosa.
Chi è della nostra generazione, ricorderà i Caroselli dell'Amaro Cora, con Gaia Germani e Giulio Bosetti (peraltro girati a Torino dallo Studio Testa). Ebbene la Cora ebbe un ruolo non indifferente nelle sponsorizzazioni di Italia '61, sia nelle attrazioni del parco (es. la ruota panoramica del Luna Park) sia nelle pubblicità dei propri prodotti in giornali e riviste dell'epoca.
Di "Flor 61" parlarono in termini entusiastici non soltanto i visitatori, ma anche i giornalisti: le più grosse firme italiane vennero appositamente a Torino e scrissero fiumi di parole sui più autorevoli giornali. Si potrebbero citare a lungo articoli e frasi altamente elogiative. Scegliamo una sola citazione per tutte: il londinese "Times", in data 29 aprile 1961, all'indomani dell'inaugurazione, scrisse: "Flor 61 è la più bella esposizione dell'ultimo trentennio... un prodigio di organizzazione... una mostra di cui si poteva difficilmente immaginare risultati così belli".
A Italia 61 ogni visitatore poteva dotarsi di una speciale cornetta che permetteva di avere informazioni relative alle varie attrazioni dell'esposizione. Il segnale audio veniva irradiato dall'antenna dei cento anni che campeggiava davanti al padiglione unitario della Mostra delle Regioni, al centro del comprensorio. Per l'epoca era una grande novità!
Durante tutto il periodo espositivo l'Alitalia, compagnia aerea nazionale, aveva messo sulla fusoliera dei propri velivoli il logo di Italia '61.
Una motosilurante Vosper della Marina Italiana costruita negli USA nel 1941, durante i festeggiamenti di Italia 61 venne esposta, curiosamente, nella fontana dei 12 mesi del Valentino.
I battelli sul Po, all'epoca di Italia '61 e negli anni subito successivi, erano tre e si chiamavano Torino, Firenze e Roma, a ricordo delle tre capitali d'Italia.
Durante il periodo dell'esposizione di Italia '61, la città era in continuo fermento. Ogni sera, in ogni teatro di Torino, c'era un qualche spettacolo di prosa, musical o concerti di star internazionali. Uno degli spettacoli di maggior successo fu West Side Story, messo in scena al Teatro Alfieri dal 29 aprile all'11 maggio 1961.
Nei mesi precedenti l'inaugurazione dell'esposizione, un fantastico plastico che ricostruiva il comprensorio di Italia 61 venne esposto in piazza San Carlo.
L'Avvocato Gianni Agnelli nel 1961 ottiene il primo incarico di natura pubblica venendo nominato Presidente dell'E.I.L. (l'Esposizione Internazionale del Lavoro) dal comitato organizzatore dei festeggiamenti per il primo centenario dell'unità d'Italia (Italia '61). Accolse come padrone di casa molte personalità dell'epoca: Walt Disney, Edward Kennedy , Le Corbusier, la Regina Elisabetta d'Inghilterra e molti altri, quali ambasciatori e membri del jet-set.
Fra le tante manifestazioni, congressi, raduni che ravvivarono la vita di Torino nei sei mesi di esposizione, ci fu anche il Congresso Nazionale Seniores Scout del G.E.I. (dal 16 al 18 settembre 1961).
Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, che riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. Nella Mostra delle Nazioni, padiglione delle Comunità Europee (uno dei più grandi), venne riprodotta, collocata nella parte sotterranea del Palazzo del Lavoro (Palazzo Nervi), una miniera di carbone in miniatura, con tanto di carrelli e due veri minatori scampati alla tragedia di Marcinelle. Vennero assunti dall'organizzazione di Italia '61 affinché raccontassero la loro esperienza, la loro vita di minatori lontani da casa, la tragedia alla quale erano sopravvissuti, come si salvarono ma anche come funzionava la miniera e come si estraeva il carbone. Particolare il momento in cui la Regina Elisabetta, durante la sua visita, strinse loro la mano.
A Italia '61 era disponibile anche un servizio grazie al quale i visitatori potevano sorvolare il comprensorio con l'elicottero. Non abbiamo idea di quanto costasse tale servizio, sappiamo però che venne molto utilizzato. L'elicottero in azione è ben visibile in questo filmato.
In occasione dell'esposizione di Italia '61, venne organizzato, per la prima volta in Italia, un torneo di Football Americano!
L'IBM 305 RAMAC (Random Access Method of Accounting and Control) è stato il primo computer commerciale dotato di una memoria a disco magnetico a testine mobili. Occupava una stanza di 9m×15m ed è stato uno degli ultimi computer a valvole costruito dall'IBM. Venne presentato nel padiglione degli U.S.A. alla Mostra delle Nazioni di Italia '61. Qui vediamo l'avvocato Gianni Agnelli visitare lo stand IBM con Ted Kennedy, fratello dell'allora presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.
Il 2 giugno 1961 fu la giornata in cui, all'esposizione di Italia '61 di Torino, venne registrata la maggior affluenza di pubblico. Quel giorno le biglietterie hanno segnalato l'ingresso di oltre 200 mila persone. Migliaia di autopulman, decine di migliaia di automobili hanno portato a Torino da ogni parte d'Italia folte comitive di turisti. Al termine della manifestazione, nei sei mesi di apertura, vennero registrati circa 7.000.000 di visitatori, una cifra enorme per quei tempi.
All'interno degli eventi creati in occasione di Italia '61 particolare importanza ebbe "Cinema 61", rassegna internazionale di film con la collaborazione della mostra d'arte cinematografica di Venezia. Fra i titoli presentati "Accattone" di Pier Paolo Pasolini, "Yojimbo" di Kurosawa, "Il brigante" di Renato Castellani e "I due volti della paura" con Marlon Brando.
Da molti anni la popolazione torinese non aveva più avuto la possibilità di assistere ad un grande spettacolo di fuochi artificiali ed il comitato festeggiamenti di Italia '61 volle includerli fra le proprie manifestazioni. La scelta del terreno su cui eseguirli incontrò non poche difficoltà ma, grazie alla preziosa collaborazione dei proprietari dei terreni interessati, fu possibile predisporre ed usare la sponda del Po prospicente l'area dell'esposizione. Una commissione tecnica fu chiamata a scegliere le nove ditte italiane da ammeteìtere alla gara. Le tre eliminatorie si svolsero il 24 giugno, il 29 luglio e il 26 agosto e alla finale, svoltasi il 16 settembre 1961, furono ammesse tre ditte, la Beltrami di Castelnuovo Scrivia, la Mastrodonato di Bologna e la Garibaldi Basilico di Francavilla a Mare. Neanche a farlo a posta, la vincitrice fu la ditta Garibaldi che ricevette un premio, per l'epoca tutt'altro che disprezzabile, di ben 2.000.000 di lire.
In occasione dell'Esposizione di Italia '61, il 28 giugno ebbe luogo un grande ballo presso la Palazzina di Stupinigi. Intervennero le Autorità locali e oltre 2000 invitati. Un grandioso dispositivo di riflettori, realizzato dalla SIP, fasciava di luce le facciate esterne, le terrazze ed il parco della palazzina.
Fra i tanti spettacoli che con cadenza pressoché quotidiana vennero allestiti nella città di Torino in occasione dell'Esposizione di Italia '61, ci fu anche quello dei "Maghi della Nigeria". Dalle cronache dell'epoca: "Uno spettacolo, quello dei "Maghi della Nigeria", davvero unico nel suo genere: per una sera anziché sfogliare un libro di viaggi o ascoltare un disco di folklore africano, o mettersi di fronte al teleschermo a sentir parlare di viaggi in paesi lontani, ecco un'occasione di vivere tre ore a contatto con un pezzetto d'Africa, con tutto il suo fascino".
Alla mostra delle Regioni di Italia '61 era stata allestita un'avveniristica sala con "Apparecchi a vetrofonia con proiezioni continue riguardanti gli aspetti della vita economica e sociale del Lazio". Oggi parleremo di uno "slideshow in loop"!
Forse non tutti sanno che il "Villaggio Italia" situato nel quartiere delle "Vallette" di Torino, fu costruito In occasione dei festeggiamenti per il centenario dell'Unità d'Italia ed accoglieva le delegazioni degli stati esteri che partecipavano all'esposizione di Italia '61. Successivamente furono adibite ad abitazioni di tipo popolare.
Già in molti articoli e filmati dell'epoca, il comprensorio di Italia '61 veniva chiamato "La città delle meraviglie" e da questa immagine non è difficile capire il perché. Interessante il fatto che invece l'esposizione per il cinquantenario dell'Unità d'Italia del 1911, veniva all'epoca chiamata "La città dei sogni".