...i fiori che sono raccolti aspettano qualcosa da noi: forse che deponiamo fra loro la nostra fretta, la nostra pazienza ela nostra fatica... (Carla Perotti, "Gazzetta del Popolo")

La stagione di Italia 61 sta per finire. Questi sei mesi rimarranno memorabili per i torinesi e specialmente per chi ha vissuto da vicino i problemi, le ansie e gli affanni della preparazione e le soddisfazioni che le varie mostre hanno dato con il loro successo.

E' già tempo di consuntivi, di sguardi panoramici a ritroso per vedere come si sono svolte le cose nei vari settori. Soffermiamoci con questo esame retrospettivo sulla Mostra dei Fiori. "Flor 61", che fu organizzata dal cav. del lavoro Giuseppe Ratti sotto l'egida di "Torino 61" e che riscosse un successo superiore alle più rosee previsioni. Quando dovette essere chiusa per improrogabili impegni già assunti dalla direzione di To-Esposizioni, si ebbe un sincero rimpianto da parte della cittadinanza.

A giusta ragione per questa manifestazione si è fatto uso da ogni parte di aggettivi superlativi. Ne parlavano in termini entusiastici non soltanto le donne per le quali si potrebbe presumere una troppo facile commozione per le cose belle della natura, ma anche gli uomini: anziani signori corpulenti, che giravano per le stradine del Valentino e nei sentieri del Palazzo Esposizioni ripetendo, con esclamazioni di gioia: "magnifico", "stupendo" "che bello". 

E fotografavano, e cinematografavano scene d'insieme e particolari con l'entusiasmo dei ragazzini. "Flor 61", durante il periodo della sua apertura, deve aver dato un fortissimo incremento alla produzione delle pellicole a colori perché non c'era visitatore che non avesse in mano qualche aggeggio fotografico per portarsi a casa un tangibile ricordo di quelle bellezze policrome.

Di "Flor 61" hanno parlato in termini entusiastici non soltanto i visitatori, ma anche i giornalisti: le più grosse firme italiane sono venute appositamente al Valentino e hanno scritto colonne di piombo sui più autorevoli giornali. 

Si potrebbero citare a lungo firme e frasi altamente elogiative. Scegliamo una sola citazione per tutte: il londinese "Times", in data 29 aprile, l'indomani dell'inaugurazione: "Flor 61 e' la piu' bella esposizione dell'ultimo trentennio... un prodigio di organizzazione... una mostra di cui si poteva difficilmente immaginare risultati cosi' belli".


(Tratto da "Notiziario Italia 61" n.12, ottobre 1961)

Alla rassegna parteciparono 800 espositori di 19 nazioni. 


Si ebbero 600 mila visitatori. Venne occupato uno spazio di 45 mila metri quadrati all'interno e 140 mila all'esterno. Furono presentate eccezionali rarita'. 


La fioritura dei 50 mila tulipani. E' rimasto un nuovo splendido giardino.

L'Association Internationale des Producteurs de l'Horticulture iscrisse "Flor 61" nel calendario internazionale delle Mostre di Fiori come l'unica per il 1961 e le Autorita', i Ministeri, le Ambasciate, i Consolati, i vari Enti turistici e commerciali affiancarono l'organizzazione propagandistica del Comitato con Spontaneita', con cordialita' e con larghezza di informazioni. I giornali e le riviste di categoria italiane e straniere ospitarono genrosamente comunicati e notizie.


I cinque saloni del Palazzo delle Esposizioni al Valentino, con una superficie di 45 mila metri quadrati furono riservati alle varie sezioni per il periodo 28 aprile - 7 maggio. Vi furono esposti fiori recisi, piante per appartamento e da serra calda, composizioni floreali, i prodotti industriali inerenti il giardinaggio; le mostre "Le piante in casa" con la collaborazione di valenti arredatori-mobilieri, "Il fiore nella filatelia", "Forografie di fiori e giardini" e, interessantissima, la mostra del libro.

All'esterno nel Parco del Valentino, su di una superficie di 140.000 mq si svolse la Mostra del Giardino dal 28 aprile al 15 giugno.

Occorsero 9 mesi di intenso lavoro e una spesa di cento milioni per l'esecuzione di strade, stradine pavimentate, corsi d'acqua, ponticelli, terrazzi; per gli impianti di cabina elettrica, di due pompe della capacita' di 2500 litri per le cascate e i laghetti artificiali, di illuminazione a mezzo di tre torri-faro con 66 proiettori, di irrigazione; per la costruzione di una casetta per i giardinieri, di una serra, della vasca per la fontana luminosa completamente automatica.

Questi lavori hanno carattere permanente come pure sara' permanente il roseto costruito su progetto del dr. Bertolotti e ricco di 8000 rosai di varieta' recentissime italiane, francesi, inglesi, portoghesi.


Estratto dal volume "Flor 61", 1961